La testa pensa dove stanno i piedi
Percorsi di approfondimento, formazione e sperimentazione del metodo di coscientizzazione di Paulo Freire nell’insegnamento dell’Italiano ai migranti


Non solo insegnare a leggere e scrivere. Lo spazio dell’apprendimento dell’Italiano per i migranti neo-arrivati in Italia, rappresenta un’opportunità unica e speciale per lavorare sulla propria esperienza migratoria, rileggere criticamente il gap tra le aspettative iniziale e la condizione presente, fondare le premesse del processo di coscientizzazione e assunzione di responsabilità quali passaggi imprescindibili all’esercizio della cittadinanza.

L’apprendimento della lingua italiana, naturalmente integrato agli altri interventi finalizzati all’inclusione dei migranti sul territorio nazionale, alimenta da un lato il buon esito di tali processi di inclusione e costituisce, al contempo, una potente opportunità di educazione tra adulti che – traendo spunto dal costrutto filosofico-pedagogico del Paulo Freire – procura l’integrazione dell’individuo nella sua realtà, lo libera della paura della libertà, crea nell’educando un processo di rinnovamento, attiva in lui un processo di ricerca e stimola alla solidarietà.

Con il percorso di  formazione si attiva un’occasione di approfondimento e confronto per quanti intendono innescare e promuovere, nella didattica dell’italiano o nei diversi processi educativi con i migranti, la loro capacità di “lettura del mondo” e l’opportunità di sviluppare processi di maggiore consapevolezza di sé, di responsabilizzazione e sviluppo di coscienza critica come proposto nel sistema metodologico del pedagogista brasiliano di P. Freire.

Consapevoli che l’alfabetizzazione degli adulti costituisce, per il Freire un’occasione privilegiata per innescare processi di coscientizzazione e liberazione, i partecipanti al percorso sono accompagnati ad approfondire le modalità di costruzione collettiva del “contenuto programmatico” delle proposte formative, il valore della ricerca ed alla problematizzazione dei temi generatori che appartengono al vissuto ed all’universo semantico degli apprendenti e attivano percorsi di analisi e comprensione critica del contesto imprescindibile all’attivazione di una seria motivazione all’apprendimento dell’italiano  ed alla promozione di un passaggio, sempre più consapevole, dall’accomodamento verso l’inserimento “nel mondo”  che implica decisione, scelta, capacità di intervento nella realtà.

Maggiori dettagli e prossimi appuntamenti del corso “La testa pensa dove stanno i piedi”.

Il percorso formativo si realizza con:
 alfabetizzatori
 insegnanti
 educatori
 operatori sociali
 volontari
 cittadini interessati

impegnati negli SPRAR, nei CAS, nei CPIA,  in cooperative, associazioni, scuole di ogni ordine e grado,  che hanno già partecipato al percorso di formazione “Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, ma a dire la propria parola” (A. Zumbo) e desiderano approfondire la riflessione e lo studio dell’impianto culturale e metodologico di P. Freire e  confrontarsi collettivamente sulle pratiche sperimentate nella formazione dei migranti.

Il percorso si articola in:

 un week-end di formazione, anche residenziale, in cui, attraverso la sperimentazione diretta di costruzione di unità didattiche per l’insegnamento della lingua italiana, si conoscono i tratti fondamentali del sistema metodologico del pedagogista brasiliano Paulo Freire e si scopre la struttura del metodo di alfabetizzazione  come punto privilegiato di partenza del processo di coscientizzazione degli adulti.

 giornate di supervisione/accompagnamento nei mesi successivi il primo intervento, per  permettere approfondimento e confronto a quanti intendono trasferire nella didattica o nei  diversi processi educativi gli apprendimenti acquisiti durante la formazione.

Per approfondimento sui contenuti del corso:

A. Zumbo, Alfabetizzare non è insegnare a ripetere parole, Melting Pot, Novembre 2016

A. Zumbo, C. Dallavalle, La lingua italiana l’ultima frontiera per la cittadinanza dei migranti. La lezione di Paulo Freire, Dialoghi mediterranei, Marzo 2017



Articolo a cura di
Anna ZumboAnna Zumbo

Rafforzamento delle Organizzazioni e Sviluppo di Comunità