Simone Deflorian
Sviluppo Partecipato di Città e Organizzazioni



Biografia
 

Nella disperazione, decide di prendere il piccolo Luigi di pochi anni e di andare da suo fratello prete, prima a Imperia e poi ad Asti, ove c’è la casa madre degli Oblati di San Giuseppe, a cui Dario (già don Dario) si era unito, con la speranza che “nella chiesa qualcosa da mangiare lo avrebbero trovato”.
Ad Asti, Lina trova da vivere e dormire presso la maternità dove inizia a lavorare come inserviente e lascia il piccolo Luigi a crescere nel collegio “Fulgor”, con le dure regole degli istituti del dopoguerra. Qualche anno più tardi, riesce a trovare da vivere in una piccola casa sua e così in alcuni weekend può ospitare a casa il figlio Luigi.

La storia della famiglia materna di Simone Deflorian non è meno pregnante.
Felice e Jucci, genitori della madre Lucia, sono una coppia della classe media. Sono di estrazione contadina e le loro famiglie sono proprietarie di campi di coltivazione, nella periferia sud della città.
Felice fa il capostazione e Jucci la casalinga.
Felice viene descritto come un uomo scherzoso, ricco di inventiva e creatività, al punto che aveva inventato lui stesso diversi giochi (tra cui l’altalena) per le due figlie, Lucia e Piercarla. Felice è interessato alle novità e alle nuove scoperte.
Inventiva, creatività, curiosità per il nuovo e la capacità di scherzare sono qualità che saltando una generazione sono poi rimaste nel carattere di Simone Deflorian, pur non avendo mai avuto modo di conoscere il nonno.


Simone Deflorian

 

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